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Barcolana 50, ritirato il manifesto a firma di Marina Abramovich

Il messaggio “We are all in the same boat” per la grande manifestazione velica, che si svolgerà dal  5 al 14 ottobre 2018, non è stato approvato dal vicesindaco di Trieste che ha definito il poster “opera orribile nonché strumentalmente politica”. Bloccata la sua diffusione  TRIESTE - “We are all in the same boat”, ovverso "siamo tutti nella stessa barca" era questo il messaggio ideato da Marina Abramovic per la grande manifestazione velica “Barcolana”, giunta alla sua 50esima edizione. La manifestazione, sostenuta da illycaffè, azienda leader globale nel segmento del caffè di alta qualità e da sempre legata all’arte, si era avvalsa del contributo della più celebre performer e come aveva spiegato la presidente della Società velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz: “Ognuno darà la propria lettura, vedrà il proprio contenuto nella performance che Marina Abramovich ha realizzato per Barcolana: noi vogliamo mettere in evidenza il suo valore più puro, quello che valorizza lo spirito della nostra gente di mare, rispettosa dell’ambiente, solidale e pronta all’azione”.  Il manifesto è stato però ritirato e la sua diffusione bloccata. Perché? Il motivo è presto detto. Il vicesindaco di Trieste,  Paolo Polidori (Lega Nord), con delega ai grandi eventi, ha chiesto il ritiro di “quell’orrore”, altrimenti  stop alla convenzione con il Comune e quindi ai 30 mila euro di finanziamenti. Il poster è infatti apparso “inaccettabile, di pessimo gusto” e strumentale per i chiari riferimenti politici.  Come spiega in un post su Facebook il vicesindaco Polidori, il problema è stato superato attraverso un accordo con gli organizzatori che, in una nota congiunta del 19 luglio, scrivono “Barcolana, per ottemperare alla Convenzione stipulata con il Comune, ha provveduto ad aggiornare il vicesindaco su concept, svolgimento e strategie relative all’evento con un documento descrittivo delle attività sin qui svolte e su quelle da svolgere, con l’obiettivo di condividere i contenuti, peraltro approvati in toto. Il Comune ha stigmatizzato che la comunicazione relativa al manifesto della Barcolana sia stata effettuata fin qui senza preventiva condivisione, su un particolare target nazionale e internazionale, e che d’ora innanzi gli ulteriori progetti di comunicazione dovranno essere condivisi”. Con un commento lapidario sempre su Facebook, Polidori specifica: “Il manifesto, che continuo a definire ‘horrendum opus’, opera orribile nonché strumentalmente politica, come d’accordo non sarà presente sul territorio di Trieste, che è (utile rimarcarlo) limite della competenza di questa amministrazione!!” ...

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